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LETTERA APERTA AL SINDACO DI MILAZZO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO da parte dell’Associazione ANTICA ‘NGONIA DEL TONO

Quousque tandem abutere, Sindaco, patientia nostra? Quando la finirai di abusare della nostra pazienza? Scusate il latino, forse solo così possiamo capirci, perchè in altri modi non ci siamo riusciti malgrado i nostri tentativi di semplici mortali. Oseremmo chiedere quando reputerà il tempo idoneo per porre fine all’odiosa persecuzione che Ella, novello Nerone, sta operando esclusivamente nei confronti dell’Associazione Antica ‘Ngonia del Tono, tralasciando altre realtà come il porto di Milazzo, negato ai cittadini, ed ancora altre che tutti, ormai, conosciamo da tempo e non è il caso di enumerarle adesso. Farebbe una figuraccia.

E’ arcinoto, anche le pietre lo sanno, quali sono le finalità dell’associazione senza scopo di lucro. Sono quelle a garanzia del ricovero di qualunque natante in difficoltà, cosa che ha dato fastidio a progetti speculativi antichi ed odierni, come l’impianto di nuovi lidi che renderebbero la ‘ngonia più bella ed accogliente, per i bagnanti paganti, naturalmente, al posto delle barche dei pescatori che, poveracci, contano poco e non rendono.

Eppure il Tono è sempre stato, nei tempi, riconosciuto come “‘u pinneddu di lu mari”, vuoi per la natura, vuoi per la gentilezza e cortesia della gente di mare, sempre pronta ad aiutare chi è in difficoltà! Ci pare ormai inutile elencare gli avvenimenti vissuti con salvataggi vari di persone e cose, tutti lo sanno tranne Ella che non vuole sentire! Non ci stupisce nemmeno il suo comportamento avuto nei nostri esclusivi confronti. E non ci stupiscono nemmeno i comportamenti dei consiglieri comunali, pronti a promettere prima ed abiurare adesso, qualcuno anche il bon ton, aderendo ai desiderata del Sindaco, tanto ormai sono stati eletti ed il popolo conta poco; anzi niente! Si dice che abbiano votato al buio, senza sapere cosa! Non vogliamo crederci; ma siamo stati illusi prima, e profondamente delusi adesso, visto il voltafaccia nei confronti di chi li ha votati.

Senza parole! Come fanno costoro a circolare in città, guardando in faccia la gente? Poveri allievi di un Giuda iscariota, anche costoro sono d’accordo a togliere le barche a chi ama il mare e vuol godersi una serena pescata, a spese proprie? Togliamole anche a chi vuol godersi una passeggiata in barca con i nipotini, ai quali mostrare i posti e tutti gli scogli che hanno fatto la storia e l’orgoglio della nostra città, valori che non trovano paragoni possibili altrove!

Andatevi a leggere il Piaggia e forse capirete quanto vorreste distruggere ai milazzesi! Pensateci! Basta andare a vedere la fine miseranda del S. Tommaso, lasciato a marcire nel dimenticatoio generale! In altri posti avrebbero mostrato il dovuto rispetto nei confronti di una reliquia di una gloriosa marineria, del Tono e di Vaccarella, quartieri che hanno dato la migliore gioventù per difendere la Patria, quartieri che hanno pianto i loro figli non più tornati!

Abbiamo sperato, nel tempo, che i Milazzesi potessero avere a cuore il nostro gioiello di Ponente, salvaguardandolo da iniziative speculative, incuranti delle meraviglie che la natura ci ha donato; purtroppo le speranze sono rimaste tali. O forse stanno schiarendosi la voce per gridare assieme a noi?

Pecunia non olet, concludiamo ricorrendo sempre al latino: i soldi non puzzano. E riescono a prevalere sui sentimenti e sui buoni propositi!  

Commenti

2 commenti

  1. Pescatore allo sbaraglio

    Salve, sono pienamente d’accordo con Lei sulla storia marinaresca e sulla meravigliosa zona che la natura ci ha regalato in quell’angolo di città. Ma allo stesso tempo vorrei porre alcune domande al caro presidente che con tante belle espressioni sia latine che italiane riesce a disegnare magnifiche e quasi magiche realtà. Lei si è mai accorto della sporcizia lasciata dai suoi piccoli eroi? Si è mai domandato che forse sarebbe stato meglio cercare di mantenere la magia del posto con piccoli fatti e gesta rispetto alle parole? Prima di osare di narrare belle favole vada a vedere il modo in cui gestite lo spazio a Voi dedicato, o la maleducazione con cui i grandi eroi di cui narra le grandi gesta esprimono per uscire o entrate dalla battuta di pesca con la spiaggia piena di gente e quale arroganza tipo che quel pezzo meraviglioso sia vostro? Caro Presidente vorrei ricordare a tutti che Milazzo è della comunità e non solo di piccoli gruppetti che attraverso promesse elettorali del passato credevano di essersene appropriati e vanno soprattutto rispettate e conservate e magari migliorate. Con questo vorrei chiudere dicendo che si che il piccolo spazio resti alle barche nel ricordo di quello che fu un tempo quel posto magnifico, ma solo e se questo venga rispettato com’è giusto che sia, quindi prima di chiedere dimostrate che si è cambiati nel rispetto di tutti. Grazie

    • Sarebbe cosa buona e giusta ignorare quanto viene scritto dal saccente di turno, evitando una sicura perdita di tempo, da utilizzare in altro modo più proficuo. Però l’essere un milazzese, stufo ed indignato nel vedere ed ascoltare gli insulsi attacchi, ormai di moda, all’Associazione del Tono, portati per di più da concittadini spavaldi, mi fa venire il voltastomaco. Che nella lettera al Sindaco, il latino Le sia rimasto indigesto è da capire, ma che il resto Le risultano favole, lascia un giudizio senza parole! Intanto non credo proprio che a scrivere sia un pescatore, ma se lo fosse, pescherebbe solo qualche applauso alla saccenza, che vuole far passare come scienza. Non sono riuscito, lo ammetto, a capire quale attinenza possano avere i pescatori con i gruppetti che Lei menziona. E sicuro che non ha bisogno di qualche specialista? Ma andiamo a noi e trattiamo le Sue lagnanze. Cominciamo con la spiaggia sporca. Sono perfettamete d’accordo. Ma si è mai chiesto chi la sporca, sporca di che cosa, da dove arriva lo sporco, chi deve toglere tutta quella roba, definita come rifiuti speciali, dove collocarli, con quali mezzi, ed ancora a spese di chi? Ma non è Lei a dire che la spiaggia è di tutti? Ebbene, cosa ha intenzione di fare? Ma Le interessa solo d’estate? Anche qui mi sorprende che non abbia notato chi abbandona bottiglie di plastica i cartoni con i resti delle pizze con le relative bottiglie, magarii rotte, i pannolini sporchi, vicino alle barche, ove i banbini hanno defecato ed ancora le siringhe usate ed abbandonate ed altro che voglio dimenticare. Ma Lei dov’era? Perchè non va a dirlo ai gestori dei lidi presenti al Tono che la spiaggia è di tutti e certamente resterà soddisfatto visto che io non ci riesco. Smetta di fare il Capitan Fracassa e faccia un salto al Tono adesso, coraggio, e mi auguro che si renderà conto della reltà, e lasci perdere le sue favole. Ma andiamo avanti! Altra lagnanza, che i pescatori da maleducati varano e alano le barche senza chiedere il benestare dei bagnanti. A questo punto credo proprio che l’eroe sia Lei, che sfidando impavido e tracotante, le disposizioni dell’Autorità, ben visibili ed in più lingue, che vietano la presenza di estranei, ma anche la sosta sull’arenile, visto il pericolo delle operazioni che intende ostacolare cercando gli applausi del protragonista e la lite, regolarnente evitata, con gente di età avanzata. Se ritiene di meritarsi le lodi credo invece che meriti dell’altro, che sarà valutato da chi ci legge. Tanto dovevo, addio!

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