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MILAZZO, A SCUOLA LE RICHIESTE ASSURDE DEGLI EXTRACOMUNITARI!

alfabeto-araboAUMENTANO GLI STRANIERI, E NON SI PERDONO POSTI DI LAVORO. MA LA CONTROPARTITA?

Nessuno aveva pensato che, a distanza di anni dal loro arrivo, anche gli stranieri avrebbero avanzato preteste. E l’aumento dei flussi migratori sta rivoluzionando la società occidentale. Le prime richieste alle quali i residenti si devono adeguare vengono formulate proprio nel mondo della scuola: abbiamo cominciato con il Crocifisso, simbolo religioso che turba le coscienza di chi non professa il cattolicesimo, e al quale qualche dirigente scolastico, supportato da un consiglio d’istituto progressista e aperto alle innovazioni ha ritenuto di adeguarsi. Poi è stata la volta del Presepe, poichè anche lì i nuovi arrivati si sono sentiti “turbati” da quelle statuine che rappresentano la nascita di Cristo. Inutile stare a spiegare che spesso si tratta di autentiche opere d’arte, ed è il caso dei presepi napoletani o quelli realizzati in cartapesta tipici del leccese, o di altri scolpiti a mano da valenti artigiani del Trentino: offendono la sensibilità dei bambini. Punto e basta! Ma quel che sta per piovere sulla scuola italiana sarà una tegola che, se dovesse essere accettata, pro bono pacis, allora rischierebbe di essere sconvolta persino la matematica e con essa tutti i principi che la regolano e la supportano. Corre voce che un’associazione di genitori dei paesi del Maghreb, nonostante la loro presenza in Italia e nel mondo occidentale duri da anni, ha intenzione di presentare istanze in ogni scuola frequentata dai loro figli, per imporre proprio in matematica l’uso della numerazione ARABA, eliminando quindi i numeri che adottiamo da secoli! Una richiesta che sembra assurda, ma per l’associazione è l’unico modo per garantire l’inserimento dei loro figli nelle scuole italiane ed europee! Infatti non si fermeranno alla nostra città, ma hanno intenzione di presentare la richiesta ufficiale al Provveditorato, quindi una petizione al Ministero dell’Istruzione, con il quale hanno avviato contatti per ottenere quanto richiesto, e al Parlamento Europeo. E stando ai bene informati, la potrebbero anche spuntare. Quindi, prepariamoci a questa innovazione, senza protestare!

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  1. Mi chiedo perché vengano ad imporre le loro regole nella società europea ed in particolare in Italia, e non impongano ai governi ed ai politicanti delle loro nazioni ,democrazia,lavoro, rispetto delle regole civili e diritti che cercano di accampare in uno stato che non gli appartiene?Perchè pretendono dai popoli che li ospitano di rinunciare alle loro tradizioni ed ai loro metodi di istruzione, quando nei loro stati non si rispetta alcuna reciprocità di trattamento, anzi si pretende dai turisti o dai lavoratori stranieri di assoggettarsi nei costumi e nei comportamenti al loro stile di vita. Non sarà che sotto sotto mirano a permeare ogni nostra usanza finchè non saranno tanto forti da buttarci fuori di casa per pretendere ciò che dovrebbe essere loro elargito solo a titolo di temporanea cortesia? Non venite a dire ipocritamente che questi sono ragionamenti da leghista razzista e xenofobo, perché è questo ciò che realmente pensa ciascuno di noi e che non si ha il coraggio di ammettere per pigrizia ed ipocrisia; tutto ciò subiremo, almeno fino al momento in cui decideremo con gesti eclatanti e sicuramente incivili,di rimpatriare a forza la maggior parte di persone che non hanno diritti ad invadere da CLANDESTINI altre nazioni. Quando ci renderemo conto che l’Europa, che con grande difficoltà stiamo ancora cercando di costruire e di tenere faticosamente unità, cadrà miseramente di fronte a questa nuova orda migratoria che nella maggior parte dei casi non sa cosa siano le regole della civile convivenza e dell’integrazione,sarà sicuramente troppo tardi.Integrazione significa assoggettarsi alle leggi vigenti nel Paese che ti ospita e non pretendere che questo cambi ad uso e consumo di fondamentalismi di ogni genere.Se qualcuno di noi si trovasse improvvisamente ad accogliere in casa propria una persona che prima arriva a chiederci aiuto e che invece poi ci costringe ad uscir fuori dalla nostra casa con arroganza e protervia, penso che ci ribelleremmo. Moltiplichiamo questa situazione per centinaia di migliaia di “invasori” che ci impietosiscono e che poi diventeranno un cavallo di Troia e forse ci renderemo effettivamente conto dei numeri che stiamo contando. Mettiamoci in testa che,per quanta generosità si possa avere, non possiamo pensare di svuotare il continente africano o medio orientale e portare sulle nostre strade e nelle nostre case milioni di persone che inevitabilmente porteranno gravi problemi.Insegniamo loro che devono ribellarsi in Patria loro a governi che li vessano e che li costringono a fuggire,ma soprattutto cerchiamo di fare una sonora scrematura tra coloro che sono realmente profughi di guerra e tra coloro che arrivano sulle nostre coste per dedicarsi ad una vita facile di delinquenza, perché proprio perché abbiamo dimostrazione che troppo spesso sono i peggiori a “fuggire”,magari perché pensano di avere, in Italia in particolare ,punizioni inesistenti per i reati che in patria loro sarebbero condannati severamente. Per molti di essi siamo il paese dove tutto è possibile senza freni. E non venite a dire che queste parole siano razziste, perchè ciò che succede nelle nostre città è sotto gli occhi di tutti,tutti i giorni.Abbiamo il coraggio di ribellarci alle loro imposizioni e pretendere che la nostra democrazia sia rispettata,non siamo ipocriti che rinunciano a presepi, crocifissi e non copriamo quadri e statue nude perché pensiamo di offendere la loro morale. L’offesa maggiore che si possa fare alla morale di un uomo è quella imporre una rinuncia alla propria libertà. Con uno scatto d’orgoglio e di amor patrio, alla maniera siciliana dovremmo tutti urlare: “si ta passi è così, altrimenti là c’è la porta e te ne vai!”

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