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MILAZZO, CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN MARE

Lunedì 27 settembre, alle ore 18, ad un anno dalla tragica scomparsa di AURELIO VISALLI, verranno ricordate le VITTIME DEL MARE presso l’altare della chiesa di S. Rocco a Milazzo, su cui è già esposto il dipinto, realizzato dal pittore siciliano SALVO CASTELLESE, che raffigura GESU’ NELLA TEMPESTA, donato dalla famiglia Tusa in memoria di GIUSEPPE TUSA. Nel corso della cerimonia, organizzata dall’Associazione Alunni del Liceo “G.B. Impallomeni”, saranno ricordati i nostri Totuccio Del Bono, Giuseppe Proto, Domenico Maisano, Pippo Del Bono, ed ancora i vari Manna, Calderone, Micali, D’Amico ed altri, assieme ai caduti in guerra Nino Scolaro, Francesco Calascione, Carmelo Bonina, Nino Catanzaro, Nino La Rosa, Salvatore Maiorana, Benedetto Corinto, Franz Rocco Maiorana… Di questi ultimi, quasi tutti originari di Vaccarella e del Borgo,  tracciamo un breve profilo: 

CARMELO BONINA, Milazzo, 18/7/1920, e NINO SCOLARO, classe 1918, sotto capo cannoniere della Regia Marina il primo, marinaio il secondo, persero la vita nell’affondamento della nave DIAZ di scorta ad un convoglio il 25/2/1941. Entrambi furono decorati al Valor Militare. Prima del secondo conflitto mondiale Carmelo BONINA era un marciatore di valore nazionale, ed al suo nome furono dedicati una società sportiva ed una gara di marcia assurta a campionato nazionale.

FRANCESCO CALASCIONE, nato a Milazzo nel 1921, marinaio nel secondo conflitto mondiale, morì il 13/12/1941 nell’affondamento in combattimento dell’incrociatore ALBERTO DI GIUSSANO, avvenuto in prossimità di Capo Bon. Alla sua memoria fu concessa la croce di guerra al merito.

GIUSEPPE CAMBRIA, nato a Milazzo il 31/7/1922, era cannoniere puntatore dell’incrociatore TRENTO. Perì nell’affondamento nella battaglia navale di mezzo giugno, il 12 giugno 1942, e non aveva ancora compiuto 20 anni.

NINO CATANZARO, sottotenente di vascello, nato a Milazzo il 15/5/1922, morì tragicamente all’alba del 5 gennaio 1942, nell’affondamento del sommergibile sul quale era imbarcato, il SAINT BON. In navigazione da Taranto verso la Libia, con un carico di benzina, venne attaccato in emersione a circa 7 chilometri da Capo Milazzo dal sommergibile britannico UPHOLDER e silurato.

NINO LA ROSA, tenente di vascello, nato a Milazzo nel 1908. Conseguito il diploma presso l’Istituto Nautico di Messina, frequentò il 23° Corso Complemento dell’Accademia di Livorno. Capitano di lungo corso nel 1934, nel 1935 passò alla Regia Marina nella quale, come Sottotenente di Vascello del Battaglione San Marco combattè volontario in Africa orientale nel conflitto italo etiopico, conseguendo una Croce di guerra al merito. Imbarcato nella torpediniera CALIPSO, cadde in combattimento il 22 agosto 1940, dopo pochi giorni dall’entrata in guerra dell’Italia, nella difesa dell’unità alla fonda nel golfo di Tobruk. Alla sua memoria furono concesse la medaglia d’argento al Valor Militare e la croce al merito di guerra.

SALVATORE MAIORANA nacque a Milazzo nel 1920. Imbarcato sin dallo scoppio della seconda guerra mondiale sulla torpediniera ALBATROS, come fuochista, perse la vita nel siluramento dell’unità in prossimità di Capo Rasocolmo il 27/9/1941, ad opera del sottomarino britannico UPRIGHT. Prestando soccorso ai compagni naufraghi, incitandoli “con la parola e con l’esempio”, perse la vita “in un ultimo generoso tentativo di salvare un compagno in procinto di annegare”. Per il suo comportamento e la sua abnegazione ebbe conferite la Croce al Merito di Guerra e la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

BENEDETTO CORINTO, nato il 16/12/1921. Disperso nell’affondamento della Regia Nave GUARNARO il 9/9/1943 sulla quale era cannoniere.

FRANZ ROCCO MAIORANA, Tenente del genio Navale ed imbarcato sul CITTA’ DI PALERMO, sul quale si trovavano circa 150 uomini di equipaggio e circa 600 militari di passaggio (in gran parte appartenenti ad un reggimento misto inviato nel Dodecaneso), per un totale di circa 750 uomini. Di scorta alla motonave CALINO, fu silurata alle 8.06 del 5 gennaio, affondando in meno di sei minuti e scomparendo tra i flutti a tre miglia ad ovest di Capo Dukato (Cefalonia) e 73 miglia a nordovest di Patrasso. I primi mezzi di soccorso arrivarono sul posto dopo meno di mezz’ora: si trattava di un dragamine e di un motopeschereccio, in servizio nelle vicinanze. Poco più tardi arrivò anche la torpediniera Generale Carlo Montanari, mentre il Comando Militare Marittimo della Morea (Marimorea) disponeva l’uscita della cisterna militare Sesia e del piroscafo Tergestea, con personale e materiale sanitario, viveri e coperte, oltre ad ordinare che tutti i mezzi aerei e navali a disposizione dessero la caccia al sommergibile attaccante. Per molti dei naufraghi era già troppo tardi. Solo 291 furono i sopravvissuti, il che significherebbe che le vittime furono oltre 400. Fra questi, il Tenente Franz Rocco Maiorana.

 

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