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MILAZZO finisce sempre al passaggio a livello!

Una frase passata alla storia, anche se non fu mai pronunciata; eppure è l’amara considerazione di chi, cittadino di Milazzo, si sente escluso da determinati interventi che dovrebbero ristabilire il giusto equilibrio fra centro e periferia!

Ai servizi fotografici e ai commenti positivi sui social per quanto fatto nel centro cittadino, ha fatto riscontro, non certamente senza risentimento e legittime proteste da parte dei pochi residenti, il pietoso abbandono, che dura ormai da oltre un decennio, di una strada della periferia, la strada che dalla stazione ferroviaria collega con via degli Orti e termina su via Madonna del Boschetto, poco prima della Raffineria. A tale proposito, e prima di affrontare la discussione per questa arteria, è doveroso ricordare che da mesi le erbacce estirpate dagli operai della provincia proprio lungo via Madonna del Boschetto giacciono ammassate, assieme a rifiuti e cumuli di terriccio, ai margini della strada… E sembra strano che non se ne sia ancora accorto nessuno, e che nessuno abbia sollevato il telefono per richiamare al suo dovere l’ente provincia o, se preferite, la CITTA’ METROPOLITANA DI MESSINA che ha scambiato le strade di Milazzo per un immondezzaio! Ma essendo periferia, probabilmente non se ne accorgono nemmeno quelle migliaia di persone che giornalmente entrano ed escono dalle industrie o raggiungono i comuni vicini…

Nelle zone periferiche di tutte le frazioni della Piana sono completamente assenti il decoro urbano e le operazioni di bonifica: e questa è una storia vecchia! A nulla valgono le proteste dei residenti o le foto postate su facebook, o quelle inviate al nostro giornale, che fanno seguito ai continui solleciti agli uffici competenti! Cosa si richiede di impossibile? Solo un intervento di rimozione dei numerosi rifiuti lungo la strada dissestata e piena di buche, da tempo abbandonata all’incuria, all’inciviltà e al degrado, una discarica a cielo aperto tra sacchi di immondizia, carcasse di animali, elettrodomestici e utensili vecchi. Nonostante gli appelli e i richiami agli organi preposti, gli interventi devono però ancora iniziare. Un pessimo biglietto da visita per i passanti e per chi, a piedi, percorre anche la strada che porta su viale Gramsci, dove le radici dei pini, piantati con poca lungimiranza, hanno dissestato la carreggiata, e chi transita non ha nemmeno la possibilità di servirsi di un marciapiede INESISTENTE! Sono questi evidenti ed inconfutabili segni di inefficienza, disorganizzazione e scarsa cura per l’ambiente, con i lati del tratto stradale immersi tra alberi mai potati, scheletri di palme divorate dal punteruolo rosso, sterpaglie, rovi, escrementi e spazzatura, ed il mancato deflusso delle acque meteoriche a causa di un drenaggio urbano inconsistente che al primo acquazzone trasforma il viale in un enorme pantano. La situazione diventa ancora più assurda se si considera che ci sono diversi terreni incolti e abbandonati che, quando le erbacce iniziano a seccarsi, costituiscono di fatto un concreto rischio d’incendio. Ai residenti di via degli Orti e a tutti gli abitanti della Piana non resta che la speranza di trovare soluzioni definitive ed immediate con il ripristino e la manutenzione straordinaria dell’area, l’adozione di una pubblica illuminazione innovativa e l’installazione dei sistemi di videosorveglianza quali deterrenti alle azioni di illegalità e microcriminalità.

Pubblica iluminazione che sopperisca a quelle “luci rosse” serali: automobili all’interno delle quali si consumano incontri clandestini tra soggetti di qualsiasi orientamento sessuale, in un ambiente che non garantisce sicurezza e dove nessuno osa avventurarsi, nemmeno per transitare. Eppure la zona in passato fu teatro di un tragico evento e di vari reati. Il cocktail che ne nasce racconta l’ennesimo grido d’allarme della periferia che chiede a gran voce la riqualificazione della Piana.

All’intervento immediato ma appositamente programmato dell’amministrazione, occorre che faccia seguito la vicinanza nei confronti dei residenti delle zone in cui si ha la sensazione di essere nella “terra di nessuno”, lontani dal centro, nonostante la vicinanza geografica. Per molti l’impressione è sempre quella, tramandata dai padri o dai nonni: ossia che Milazzo finisca sempre al passaggio a livello, anche se questo non esiste più da trent’anni! 

G.L.

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