Home / Un saluto agli amici... / OGGI IL SALUTO AL DOTT. ARMANDO ZUMBO

OGGI IL SALUTO AL DOTT. ARMANDO ZUMBO

foto zumboGIA’ PRIMARIO ALL’OSPEDALE DI MILAZZO, SI E’ SPENTO DOPO UNA LUNGA LOTTA CONTRO UN MALE RIBELLE…

Alle ore 16 di oggi, venerdì 4 settembre, saranno celebrati i funerali del dott. Armando Zumbo, per lungo tempo primario presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “G. Fogliani” di Milazzo, il quale ha strenuamente combattuto una lotta contro il male che lo aveva aggredito da qualche anno. Non ce l’ha fatta, il dott. Zumbo, ed anche lui scrive il suo nome nella lunga lista di amici che ci lasciano. Non ce l’ha fatta, così come non ce la fanno tanti altri che scoprono, da un giorno all’altro, che qualcosa non va, che le analisi cliniche non sono quelle che dovrebbero essere, che i controlli non danno i risultati sperati, che la terapia dà solo l’illusione di poter sconfiggere quella infida bestia che giorno dopo giorno non lascia scampo e divora, ed ha privilegiato Milazzo per fare le sue vittime, senza badare al sesso, all’età, alle condizioni sociali. Ho scelto una foto del dottore Zumbo, cercando su facebook, e l’ho trovata, con i suoi figli… Con i suoi figli lo rivedo, tornando indietro nel tempo. Senza bisogno di scavare nei miei ricordi. Lo vedevo arrivare al Comando Vigili, dove avevo il compito, spesso ingrato, dopo aver sequestrato decine e decine di ciclomotori ai ragazzi di 25/30 anni fa, di dare spiegazioni ai genitori che venivano a chiederne il motivo o a tentare una timida quanto vana protesta. E la risposta era sempre la stessa: “Suo figlio non portava il casco…”. Non so quante volte venne lui, sempre sorridente specie nei miei confronti, ma lì apparentemente arrabbiato. “Brigadiere, sta arrivando il dott. Zumbo”, mi diceva un collega che anticipava la sua visita… “L’ho visto… lo sapevo!”. Mi puntava come farebbe un toro nell’arena, ma lo smontavo accogliendolo con un sorriso. “Dottore, mi dispiace che sia dovuto venire… non mi dica niente… Giovanni… Achille… ma sempre senza casco? Possibile che siamo sempre alle solite? Possibile che lo devo sempre sequestrare?”. Avevo spuntato le sue armi… Prendeva un profondo respiro, smaltiva la sua rabbia originaria… “Ma che ci posso fare io…lo sa che i ragazzi di oggi sono tutti così!”, e si discuteva di altro… Il solito saluto, la mia solita raccomandazione, il suo gesto con la mano che girava, come per dire “Sì, dumani parràmu…!”. E la nostra amicizia di sempre, lontana nel tempo, che rimaneva intatta…

Ci accolse, nella sua qualità di Primario del Pronto Soccorso, una triste sera di dicembre… Eravamo in lacrime, tutti noi del Comando Vigili Urbani. Sopra un lettino, c’era adagiato Franco Manzo, immobile e senza vita… Ci guardò come se cercasse una giustificazione per una colpa che non aveva. Era giunto in ospedale troppo tardi, Franco: già cadavere. Lui, dottore del Pronto Soccorso, primario, non aveva fatto altro che constatarne il decesso… Pianse con noi, perchè anche i medici piangono…

E non solo i medici, dottore Zumbo. Addio!

Sono passati tanti anni, da quei giorni. Ma l’affetto e la stima nei suoi confronti è immutata. Che Iddio l’accolga nel suo regno!

L’Editore, il Direttore Responsabile, la Redazione di Terminal si associano al dolore dei familiari. 

Commenti

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.