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Ricordando NINO ABBRIANO

C’era una volta, tanti anni fa, un mondo semplice e genuino. Non occorreva addentrarsi nelle favole per scoprirlo: era la Milazzo vecchia, quella dei nostri padri e dei nostri nonni. Quella Milazzo a due passi dal Borgo e dalla Marina, a due passi dalla chiesa di San Francesco, che portava verso il castello, in quegli anni adibito a carcere, e si insinuava nei vicoli che profumavano di semplicità, che riempiva le strade con il vociare felice dei bambini, che inondava l’aria con gli aromi che provenivano dagli usci sempre aperti. Una Milazzo nella quale oggi fai fatica a riconoscerti ma che non hai dimenticato, se sei avanti negli anni, e che ha fatto parte del tuo passato, assieme a tanti piccoli amici che oggi stanno andando via inesorabilmente. Molti non di questi non ci sono più, essendo emigrati per paesi lontani tantissimo tempo fa, prima dell’avvento della realtà industriale che avrebbe invertito una tendenza; altri sono andati via perchè li attendeva un mondo migliore, forse come quello che abbiamo lasciato in quelle strade lastricate di pietra lavica, davanti a quella fontana lungo la salita, fra quelle case vecchie del dopoguerra che ancora oggi non sono state ristrutturate, quelle scalinate piene di erbe e di rovi…

Ricordi di un tempo che fu, caro Fano Abbriano. Tu, con tuo fratello Nino, ne fate parte, e nessuno può capire il valore di quei sentimenti di amicizia e di affetto che sono nati in quegli anni. Siamo avanti negli anni, ma continuiamo a guardare ancora avanti, emozionandoci e piangendo per uno di noi che se ne va.

Tu hai pianto, Fano, quando tuo fratello Nino è emigrato per lavoro. E tu continuavi a piangere quando Nino tornava a Milazzo per un breve periodo. Assieme avete pianto papà e mamma, andati via ancora giovani, e Franco, strappato da un crudele destino nel fiore degli anni. Sono arrivati i figli a restituire serenità, e poi i nipoti… e finalmente è tornato anche Nino, che fra il panificio e il suo amore per il calcio e il campetto dei “parrineddi” passava le sue giornate e aveva ritrovato l’amore per te, fratello maggiore! Si erano riallacciati quei rapporti fraterni che il destino sembrava aver reciso per sempre…

So quello che stai provando in questo momento, caro Fano… stavolta Nino è partito nuovamente, e non farà più ritorno. Questa partenza ti ha scosso, ti ha distrutto, ti ha lasciato sgomento e privo di forze. Stava male, è vero, ma lottava per vincere. Non era una partita di calcio però: il nemico era imbattibile, difficile pensare di potercela fare. E Nino ha dovuto cedere.

Lascia la moglie, lascia i figli Mimmo, Salvatore e il giovanissimo Pino, che crede fermamente nella rinascita di questa città. Orgoglioso del padre, Pino sarà per te, caro Fano, il miglior ricordo di tuo fratello… E’ come il padre: sincero, leale, onesto, affettuoso. Fa parte anche lui, come i suoi fratelli, come voi tutti, di quella famiglia che ha imparato e messo in pratica gli insegnamenti di don Mico e di donna Bastiana.

Mi sono rivolto a te, caro Fano, perchè è giusto che tu, da fratello maggiore, possa confortare chi è rimasto e non farti vincere dal dolore e dalla rassegnazione. Nino è lassù, in quel mondo migliore che abbiamo vissuto da bambini e che non avevamo dimenticato. E’ lassù assieme a tanti altri amici di ieri che sono andati via per ritrovare quel mondo, quelle strade, quei vicoli, quel vociare, per respirare quegli odori, per rincorrersi, per far provalere gli schiamazzi e le risate… E’ un mondo che ci aspetta, Fano, e nel quale ogni tanto va a rivivere qualcuno della nostra generazione… Adesso è toccato a Nino Abbriano, figlio di don Mico e di donna Bastiana: tuo fratello, il secondo! E lui adesso, lassù, è sereno.

Ti abbraccio, Fano, come se fossi anche io un altro fratello. Così come abbraccio la moglie e i figli, e i parenti tutti di NINO ABBRIANO, andato via sconfitto da un male ribelle in questo anno del terzo millennio!

I FUNERALI DI NINO ABBRIANO SARANNO CELEBRATI NELLA CHIESA DI SAN PAPINO LUNEDI’ 17 MAGGIO ALLE ORE 15.30.

A TUTTI I FAMILIARI LE ESPRESSIONI DEL NOSTRO PIU’ SINCERO CORDOGLIO.

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